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SAN CIRO 2020 e l’I.C. “DE AMICIS”
Data: 31/01/2020
Fervono i preparativi per i festeggiamenti di San Ciro, il compatrono di Grottaglie, e tutto il paese si prepara a vivere con gioia e devozione l'evento.
Anche il nostro I. C. "De Amicis" è stato coinvolto in questa fase di preparazione, con lo scopo di far apprendere ai nostri alunni la storia del nostro territorio, che rappresenta la memoria del passato in un intreccio di cultura, fede, folklore e tradizione.
Porre l'attenzione sul proprio patrimonio culturale è un'azione di inestimabile valore, perchè si vuole custodire, tramandare e divulgare tutto ciò che costituisce l'essenza della propria identità. La persona non può essere tale senza avere alle spalle una storia che le permette di rivelare, nel presente, una stratificazione di valori che le sono stati tramandati.
Il culto di San Ciro a Grottaglie lo si deve a San Francesco de Geronimo, il suo santo patrono, padre gesuita vissuto nel XVII secolo, nativo di Grottaglie.
Nel corso del suo ministero, fu mandato a predicare a Napoli, durante la dominazione aragonese, "convertendo molte anime dalla morte eterna", era, infatti, un guaritore di anime e...non solo. Nonostante il suo fervente impegno nella diffusione della Parola di Dio, San Francesco si occupò anche di risistemare tutte le cassette delle reliquie nella Chiesa del Gesù Nuovo (dove attualmente si trovano anche le sue) e, tra di esse, vi erano anche quelle del martire di Alessandria d'Egitto: San Ciro. Egli aveva fama di compiere innumerevoli miracoli taumaturgici e gli ex voto ne erano una testimonianza viva. San Francesco conservò per sè alcune di queste reliquie e una parte di esse le mandò a Grottaglie, esprimendo la volontà di diffondere il culto del Santo. A partire da questo gesto e poi, proseguendo con le sue predicazioni e con i miracoli compiuti grazie ai "medicamenti di San Ciro (l'olio della sua lampada, l'acqua benedetta con la reliquia, i fiori polverizzati e le immaginette del Santo), la devozione verso San Ciro contagiò il popolo grottagliese e, da allora, il culto si perpetua da più di tre secoli.
San Ciro nacque nel III secolo ad Alessandria d'Egitto. Qui svolse la professione di medico, curando soprattutto i più poveri, senza nessun compenso. L'imperatore Diocleziano, volendo ripristinare l'ordine in un contesto dove maghi e indovini causavano rivolte e disordini, cominciò a perseguitarli, colpendo anche la categoria dei medici, senza fare tra di essi alcuna distinzione.
Ciro fu costretto a lasciare la sua città e si rifugiò in Arabia, a est del fiume Nilo, per pregare e meditare in solitudine, dando origine ad una forma di vita monastica, che non gli precludeva di continuare a curare i malati nel corpo e nell'anima. La sua fama, così, si diffuse per tutto l'Egitto.
Uno dei suoi primi discepoli fu Giovanni, un ex legionario dell'esercito romano, convertitosi al Cristianesimo, con il quale condivideva la preghiera e la meditazione.
Tornati ad Alessandria, vennero a sapere che le persecuzioni contro i cristiani, inflitte dall' imperatore Diocleziano divennero sempre più feroci. Nella città di Canòpo tre fanciulle (Eudossia di 11 anni, Teodora di 13 e Teoctista di 15) insieme alla loro madre Atanasia erano state arrestate in quanto cristiane. Ciro e Giovanni si recarono in città per sostenerle nella fede e nella testimonianza, ma furono scoperti e dopo alcuni tentativi di corruzione, dopo innumerevoli torture (bastonate, ustioni provocate con le fiaccole, trattamenti delle ferite col sale e l'aceto, immersione nella pece bollente), rimasti integerrimi nelle loro convinzioni di fede, furono decapitati il 31 gennaio del 303/312. I corpi furono seppelliti nella Basilica di San Marco Evangelista ad Alessandria e poi traslati in diverse città, fino ad arrivare nel 1600 a Napoli, nella Chiesa del Gesù Nuovo.
I ragazzi della nostra scuola, dopo aver analizzato storicamente la vita di San Ciro, si sono recati in visita alla tradizionale Pira dedicata al Santo, accolti dalle maestranze che l'hanno realizzata e da alcuni operatori della Pro Loco, guidati dalla dott.ssa Francesca Frisa; i quali hanno illustrato le modalità di costruzione del grande falò, riepilogando la storia del Santo compatrono. Gli alunni hanno inserito tra le fascine le loro intenzioni scritte su bigliettini, preghiere, richieste di guarigione di ogni tipo, che la sera del 30 gennaio bruceranno insieme alla legna e che, per intercessione di San Ciro, giungeranno in Cielo con la speranza che quella fiamma purificante, rigeneratrice, possa donare un nuovo slancio a tutti e scacciare via le tenebre che offuscano il cuore di tanta gente.
La sera del 24 gennaio le terze, quarte e quinte classi della Scuola Primaria hanno partecipato al concorso "Un disegno per san Ciro", svoltosi nella Chiesa Madre di Grottaglie, in contemporanea con "Uno scatto per San Ciro", rivolto agli adulti, dinanzi ad una giuria d' Eccezione, composta dall'arciprete don Eligio Grimaldi, dall'assessore al Turismo e Marketing Territoriale, Mario Bonfrate, dal giornalista e caporedattore del Nuovo Dialogo Silvano Trivisani, dal fotografo Vito Miale e dalla presidente della Pro Loco Francesca Frisa, organizzatrice dell'evento.
In questa occasione i nostri piccoli artisti sono stati premiati con degli attestati di merito e dei singoli premi. Con i loro capolavori i bambini hanno espresso, con un'abilità impressionante, i loro sentimenti, le loro emozioni e le loro riflessioni profonde. I disegni erano davvero tutti belli e significativi. Le persone che hanno dovuto effettuare la selezione hanno vissuto momenti di seria difficoltà nell'individuare i vincitori, tanto da fare ricorso al sorteggio finale, per non far torto a nessuno.
È doveroso, pertanto, ringraziare la Pro Loco, che durante questa circostanza, ha omaggiato la nostra scuola con un cadeau, don Eligio Grimaldi, che ci ha ospitati e tutti coloro che si sono prodigati nel coinvolgimento dei nostri alunni, che quest'anno, più che mai, vivranno la Festa di san Ciro con maggiore consapevolezza e con più amore verso il proprio territorio.